Sharenting - Suggerimenti del Garante Privacy ai genitori per limitare la diffusione online di contenuti che riguardano i propri figli
Il neologismo, coniato negli Stati Uniti, deriva dalle parole inglesi “share” (condividere) e “parenting” (genitorialità). La gioia di un momento da condividere, pubblicando l’immagine dei propri figli, è un’emozione comprensibile, ma allo stesso tempo è necessario chiedersi se ci sono rischi nell’eccessiva sovraesposizione online.
@AAMfP @privacypost @eticadigitale
> Ma ci vuole il garante privacy?
Direi di sì. Almeno, a giudicare dalla cultura di base della maggior parte dei genitori dei ragazzi in età scolare…
> Forse, ma spero mio figlio mi ringrazierà, un giorno.
Probabilmente a tuo figlio sembrerà normale per quello che hai fatto. Ma almeno non avrà motivo di denunciarti quando, una volta con più di 18 anni, non potrà chiederti i danni di immagine, come spero faranno i figli degli altri! 😁 😄 🤣
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@Dunpiteog
Dovrebbe essere obbligatorio Diceware con almeno 6-7 parole… e invece ci sono siti che bloccano password troppo lunghe… 🤦🏻♂️
@informapirata @privacypost @eticadigitale
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@vraptus geniale…
@AAMfP @Dunpiteog @privacypost @eticadigitale
@vraptus
🤦🏻♂️
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@informapirata
👍🏻
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