La crisi del 7 Ottobre ha fatto precipitare una situazione già precaria in una delle più grandi migrazioni nell’area, con oltre 11 mila morti e 1.7 milioni di sfollati sui 2.3 milioni di abitanti della striscia di Gaza.
Nel 2021 Amazon Web Services e Google Cloud hanno firmato un contratto da 1.2 milardi di dollari per fornire tecnologia cloud al governo Israeliano, Project Nimbus. Facendo affari con l’apartheid imposta da Israele, Amazon e Google hanno facilitato la sorveglianza dei Palestinesi da parte di Israele e semplificato il processo di esodo forzato dalle loro terre.
La tecnologia che creiamo con l’obiettivo di servire e facilitare la vita delle persone sta invece contribuendo ad amplificare l’asimmetria sistemica di potere in mano ad Israele, contribuendo a rendere le vite dei palestinesi ancora più richiose e crudeli. Senza di noi non esiste industria tecnologica: se non vogliamo che gli algoritmi di riconoscimento facciale che produciamo siano usati per bombardare ospedali a Gaza, è nostra responsabilità dire di no.
I tech worker di tutto il mondo si stanno organizzando in prima persona per pretendere che il proprio datore di lavoro interrompa tutte le relazioni commerciali con Israele, proprio a partire da Amazon e Alphabet. In quanto tech worker l’invito è di organizzarci con colleghi e amici tech worker per pretendere che i contratti e le relazioni commerciali del nostro datore di lavoro con Israele vengano interrotte, con un occhio di riguardo alla privacy per tutelarci da un’eventuale rappresaglia da parte del datore.
Onestamente il titolo non è fuorviante ma stupido.