Sì, l’autonomia differenziata in Costituzione l’ha voluta il centrosinistra
@politica
https://pagellapolitica.it/articoli/meloni-autonomia-differenziata-costituzione-centrosinistra
Lo ha detto Giorgia Meloni, difendendo la nuova legge approvata dal Parlamento. Abbiamo controllato e la sua ricostruzione è sostanzialmente corretta
@bioparco Perdonami ma la tua risposta trasuda di qualunquismo e ignoranza.
Il qualunquismo di chi per far approvare una legge è disposto a esagerare le differenze tra italiani che risiedono in aree diverse del paese.
L’ignoranza di chi afferma che
«C’è più differenza culturale fra Palermo e Milano che fra Milano e la Germania»
affermazione priva di logica oltre che un paragone davvero stupido, con la Germania che è uno degli Stati più divisi e diversificati dell’Occidente 🤣
zero argomentazioni e insulti
Germania ed Austria sono Paesi federali esattamente come avrebbe dovuto essere l’Italia. Tra l’altro, il federalismo libertario esiste, il centralismo napoleonico libertario (modello su cui i Savoia hanno fondato il Regno unitario) invece no.
@MrAlagos non voglio fare lezioni di istituzioni comparate, ma ti ricordo che l’Italia è uno stato unitario da un secolo e mezzo, e che come ha giustamente detto @anarchiversitario le cosiddette differenze tra italiani sono più che altro una narrazione piuttosto esagerata. Le differenze tra un siciliano e un bergamasco sono di gran lunga minori rispetto a quelle che intercorrono tra un Catalano e un Madrileno, o tra un Parigino e un abitante di Strasburgo.
La volontà di fare gli italiani è stata perseguita con forza subito dopo il Risorgimento e il sentimento nazionale italiano è ancora molto forte.
Inoltre non esistono casi nella storia in cui degli Stati unitari siano diventati stati federali mentre il caso dell’Unione Sovietica trasformata in Confederazione degli stati indipendenti ha evidentemente mostrato tutti i propri limiti portando alla ulteriore dissoluzione di quel paese.
Uno stato unitario non può diventare stato federale se non a causa di forti tensioni etniche che qui in Italia semplicemente non esistono!
Il federalismo è sempre servito per unificare e non per dividere!
Lo stesso confederalismo Democratico teorizzato da Abdullah Öcalan nasce per unificare tribù e popoli fortemente connotati per etnia e religione, con l’evidente volontà di emanciparsi da finti Stati unitari come la Siria o l’iraq o da veri e propri imperi come la Turchia e l’iran!
Il progetto federalista italiano è morto con i federalisti risorgimentali perché è stato superato dallo Stato nazionale unitario.
Il presunto progetto federalista italiano portato avanti dalla Lega Lombarda e della Liga Veneta era fondato sulla idea di Secessione, ma non ha mai raccolto più del 20% su base regionale. D’altra parte la buffonata sfociata nella modifica del Titolo V della Costituzione è stata una idea malsana di D’Alema e di quel partito della sinistra Democratica che voleva strizzare l’occhio all’elettorato della Lega Lombarda.
Il progetto devastante della cosiddetta autonomia differenziata affonda le radici proprio nella ridicola modifica costituzionale del 2001 ed è stato favorito già nella scorsa legislatura dai potentati legati ai presidenti di regione, che in modo grottesco vengono chiamati governatori da una stampa inadeguata e culturalmente prona al sensazionalismo (e alle leccate di culo dei capi e capetti che ne controllano le linee editoriali).
Per il resto, l’affermazione
è semplicemente sbagliata
Purtroppo di esempi di Paesi “unitari” spaccati come l’Italia ce ne sono molti altri, e quasi tutti si stanno trascinando i problemi da decenni o secoli esattamente come noi. Quando manca la volontà o la possibilità di fare riforme agli ordini prestabiliti che sono ritenuti intoccabili succedono queste cose.
La Spagna ha concesso autonomie molto più forti di quelle italiane dopo la caduta del fascismo, che le aveva abolite. L’Italia invece dopo la caduta del suo fascismo ha disatteso la costituzione repubblicana per 22 anni, istituendo solo nel 1970 le amministrazioni regionali. Questo è il bel modello unitario all’italiana.
I problemi invece sono ancora tutti qua.
Se la secessione, per fortuna, non ha portato risultati a livello nazionale, un superamento di quelle idee con progetti di maggiore autonomia stanno evidentemente raccogliendo un consenso popolare molto maggiore, a partire dalla riforma del Titolo V e arrivando alla sua implementazione nella legislazione e nell’ordinamento (perché di questo stiamo parlando, come sempre con i tipici vent’anni di ritardi italiani). E’ completamente legittimo.
Se ci sono esempi di libertari che combattono per la centralizzazione violenta o forzata in uno Stato che distrugga le diversità e riduca le autonomie sono curioso di conoscerli.
@MrAlagos
La Spagna è un ex impero, umiliato dalle potenze straniere che l’hanno distrutto (Inghilterra, Francia e USA) in cui si parlano 3 lingue diverse e in cui la repressione fascista verso i Catalani e i Baschi ha prodotto ferite incurabili.
L amministrazioni regionali sono poco più che i dipartimenti napoleonici
La riforma del titolo V è stata votata solo perché pubblicizzata come compromesso per evitare la secessione leghista. Al momento si tratta della riforma più autolesionista mai fatta da uno stato europeo, visto che ha determinato l’esplosione incontrollata della spesa pubblica. Bella riforma, eh…
Risparmiati gli straw man, per cortesia
In Italia dopo la guerra civile invece, con territori persi e territori che erano stati repressi dal fascismo, territori in cui c’è stata l’invasione e la collaborazione dei nazisti ma anche la Resistenza, territori che hanno minacciato la secessione armata (alcuni lo hanno fatto per decenni) e hanno ottenuto il contentino dello statuto speciale, la transizione post fascista è stata una passeggiata di salute.
Charles De Gaulle è caduto per aver tentato di rendere la Francia più decentralizzata; non era certo un pazzo o uno sporco secessionista leghista ignorante. Al confronto dell’Italia la Francia è ancora una gabbia di ferro che si sta disgregando, saranno costretti a concedere alla Corsica qualcosa di più simile al nostro statuto speciale mentre per i territori d’oltremare che già hanno più autonomia non sembra comunque bastare.
Ci vuole davvero tanto coraggio ad incolpare una riforma che finora è stata applicata per un numero davvero esiguo di ambiti mentre negli anni i governi centrali hanno sprecato soldi a destra e a manca nei modi più fantasiosi, hanno ignorati problemi gravi e strutturali che perdurano da decenni e hanno pure avallato tagli scriteriati e dannosissimi che hanno messo in ginocchio milioni di persone per l’incapacità dei pochi.
Straw man o meno, aspetto esempi di libertari che lottano per la centralizzazione.
@MrAlagos
Rispetto alla Spagna direi di sì. Qui quelle ferite sono state rimarginate tutte, tranne che presso alcuni nuclei radicalizzati ormai irrilevanti socialmente e politicamente
CdG è caduto perché dopo aver trasformato la democrazia parlamentare in un consolato romano quinquennale. Ha conseguito la propria missione e la destra francese non aveva più motivo di sostenerlo per le stronzate.
Basta vedere il tracollo della sanità e della scuola successivo alla modifica Titolo V per capire cosa è successo. Tant’è vero che non esiste nessun costituzionalista che non condanni modi e contenuti di quella riforma.
Poi stranamente, persone che disperatamente tentano di difendere quella riforma costituzionale, stanno uscendo solo da qualche mese nel dibattito pubblico: fenomeno spiegabile solo con la volontà di difendere l’oscenità normativa dell’autonomia differenziata.
Siccome vedo che per la seconda volta mi fai questa domanda, cerco di spiegarti perché la frase
è sbagliata.
Come ho già spiegato, il federalismo libertario non c’entra nulla con il dibattito italiano, uno stato unitario da 160 anni che da 160 anni non presenta serie proposte federaliste a causa dell’insussistenza di quest’esigenza.
L’unità dello stato italiano è sempre stata imprescindibile in quanto è stato, tra alti e bassi, l’unico baluardo alle potenze straniere che volevano spartirsi la penisola (ricca ed egregiamente posizionata nel Mediterraneo) in base a sfere di influenza e alle consorterie mafiose di carattere locale che dai tempi dei feudatari o delle cosche nobiliari della Roma del Duecento, per arrivare alle signorie industriali di fine Ottocento e inizio Novecento e alle cupole malavitose di fine secolo.
Il cosiddetto federalismo in italia è solo la veste ripulita indossata dai complici della liquidazione del Paese
Certo, come no, il secessionismo leghista è solo stupidità e non bisogna interrogarsi oltre, aver sputato sulla costituzione su 22 anni per opportunismo politico è stato bellissimo, le divisioni economiche e sociali sono state tutte colmate con successo dal modello centralista come predetto nel 1972.
Il rasoio di Occam dice che, molto semplicemente, alla gente andava bene la riforma del Titolo V, che infatti è stata promossa con referendum, e va ancora bene anche la decentralizzazione sul modello delle regioni.
La decentralizzazione italiana che dura da decenni è lenta ma costante. Il federalismo è il mezzo più semplice e veloce per ottenere un sistema davvero solido e non passare per tutte questi scontri (e abusi, quando lo Stato si oppone a se stesso). Il periodo di distruzione del dibattito sulle autonomie e di elevazione dell’unità a tutti i costi a sacro obiettivo (politico e propagandistico) del Paese è stata la dittatura fascista, che infatti si era trincerata sulla lotta alle potenze straniere e sulla propaganda del passato.